Anonima scrittori


Savile Row - Pifferai magici e false evasioni

Categoria: Assaggi, suoni, visioni e letture, Savile Row di Stefano Cardinali
Postato da: Torquemada

[Un altro viaggio all'insegna della musica anni 70. Questa volta Stefano Cardinali ci porta, con la sua rubrica Savile Row, ad ascoltare 'virtualmente' i Jethro Tull e il loro concerto al Palazzo dello Sport. Tra ricordi personali, regali scartati ed altre vicende personali. La poetica della Storia, in questo caso del rock, vissuta attraverso le storie quotidiane.]

PIFFERAI MAGICI E FALSE EVASIONI

I due 45 giri erano Aqualung dei Jethro Tull e Brown Sugar dei Rolling Stones.
- Quello degli Stones preferisco cambiarlo. Ti dispiace? - disse Nicola ricevendo i miei regali.
- Fa’ come vuoi - risposi - Luca ti conosce e ha detto che puoi sostituirli se non ti piacciono.
Era il compleanno di Nicola, mio compagno di scuola, e alla festa mi ero presentato con quei due regali frutto di una lunga selezione. Mezzo pomeriggio passato nella fornitissima discoteca “La Cicala” su a Monteverde Vecchio - “su” a Monteverde Vecchio è un modo di  dire che non ho mai abbandonato, naturale espressione per chi, come me, proveniva dal più basso, come altitudine e rango, Monteverde Nuovo - e ne ero uscito con quei due singoli consigliato da Luca, il figlio del proprietario. Purtroppo avevamo azzeccato solo il 50% dei gusti del mio amico anche se dovevo aspettarmi che lo “zucchero marrone” degli Stones – così avevo tradotto Brown Sugar, in maniera letterale - potesse non piacere a un beatlesiano ancora in lutto per lo scioglimento del quartetto. Invece il disco dei Jethro fu di suo e mio gradimento.
Eravamo nel giugno del 1971 e Aqualung era il singolo estratto dall’album omonimo (un concept album, per la precisione, anche se Ian Anderson è sempre stato restio a riconoscerlo) uscito in Inghilterra nei primi mesi dell’anno. Il folk-rock che aveva caratterizzato i lavori precedenti dei Jethro Tull stava lasciando insediare una venatura progressive che si sarebbe resa ancora più evidente nell’album successivo.
Il gruppo, che già si era esibito a Roma al Teatro Brancaccio nel febbraio di quell’anno, si ripresentò dodici mesi più tardi nella capitale al Palazzo dello Sport. Ormai il loro successo in Italia era ben consolidato e avevano bisogno di una struttura che contenesse le migliaia di fan provenienti dal centro-sud della penisola.
Se avevo perso l’esibizione al Brancaccio - per scarso interesse da parte mia, visto che l’anno prima li conoscevo a malapena - non volevo mancare a questo nuovo appuntamento. Cercai di coinvolgere Nicola ma non ci riuscii. Anche se erano passati pochi mesi dal suo compleanno non ci vedevamo più come prima nonostante frequentassimo ancora la stessa scuola e per raggiungerla percorressimo assieme un breve tragitto in treno. Le sue attenzioni si erano spostate verso un gruppo di ragazzi più grandi del nostro quartiere. Lo avevano accolto nella loro comitiva e lui, gratificato da queste nuove conoscenze, sembrava snobbare i suoi coetanei. Un valore aggiunto era dato dal fatto che alcuni di loro suonavano in gruppi rock e gli permettevano di assistere alle loro prove. Non mi piaceva quella compagnia e quando glielo dissi mi sentii dare dell’invidioso. Me ne fregai di quel commento e al concerto andai con un altri amici.
Bella performance quella del febbraio 1972, arricchita dalla presenza dei Gentle Giant come gruppo spalla. Anzi forse fu proprio l’ottima esibizione di quella band debuttante in Italia che caricò i Jethro al punto giusto per non essere da meno. Tra i  brani eseguiti ricordo Cross-Eyed Mary con un lungo assolo di batteria, una trascinante Locomotive Breath e un estratto da Thick As A Brick, album inedito che mandò in delirio il pubblico.
Alla fine il pifferaio magico Ian Anderson era riuscito a ipnotizzare i 15.000 topi sugli spalti pronti oramai a seguirlo ovunque. Alcuni mesi più tardi anche in Italia uscì Thick As A Brick, una lunga suite che occupava le due facciate del disco. Lo acquistai immediatamente e ancora oggi vado fiero di quella copertina newspaper conservata intonsa nella plastica originale..
Nel frattempo con Nicola ci vedevamo sempre più raramente. Anche le sue presenze a scuola si erano diradate e rischiava di perdere l’anno, cosa che accadde a settembre quando non si presentò agli esami di riparazione.
Nel 1973 i Gentle Giant si esibirono di nuovo al Palasport ma stavolta come band principale. Chi li aveva visti l’anno prima e quindi conosciuti dal vivo non mancò l’appuntamento nonostante fossero i primi giorni di gennaio e, per di più, durante le feste natalizie. Io, con il ricordo ancora vivo del concerto precedente, acquistai addirittura un biglietto per la platea, casomai non fossi riuscito a scavalcare. E furono soldi spesi bene,
A metà marzo anche i Jethro tornarono nuovamente al Palasport. Nella scaletta presentarono, oltre all’ormai consacrato ultimo disco, anche un condensato di A Passion Play nuovo concept album anche questo in attesa di essere pubblicato. In quella occasione vidi Nicola il quale, incrociandomi, sembrò non riconoscermi. Ormai ci eravamo completamente persi di vista. Dopo la bocciatura aveva cambiato scuola per ricominciare il triennio di una specializzazione che nel nostro istituto tecnico non c’era.
Invece il mio interesse per i Jethro Tull si esaurì in maniera definitiva con quell’ultimo lavoro. Ancora oggi, a distanza di quasi quaranta anni, ascolto solo Aqualung e Thick As A Brick
Quella sera al Palasport fu l’ultima volta che vidi il mio amico. Sentii parlare di lui un paio d’anni più tardi quando il suo corpo fu ritrovato sotto un albero a villa Pamphilij con una siringa  ancora piantata in vena. In un brevissimo lasso di tempo una partita di roba tagliata male fece una decina di vittime a Roma, molte delle quali nel nostro quartiere.
Nicola non aveva ancora compiuto venti anni.
Ancora oggi, se mi capita di ripensare a lui, ricordo la festa di compleanno quando cambiò il disco dei Rolling Stones con chissà quale altro 45 giri e alla crudele ironia della vita che giocando con lui non gli fece rifiutare quello “zucchero marrone”, quello vero, che lo uccise.
Ma questa, per quanto legata alla mia, è un’altra storia.

3 Responses to “Savile Row - Pifferai magici e false evasioni”

  1. cameriere Says:

    bello.

  2. Woltaired Says:

    secondo me si è fatto dare un buono e, un paio di anni dopo si è preso il 45 di Suzi Quatro con i brani: Rolling Stone/”Brain Confusion.

  3. big one Says:

    “secondo me si è fatto dare un buono e, un paio di anni dopo si è preso il 45 di Suzi Quatro con i brani: Rolling Stone/”Brain Confusion”

    e poi dalla disperazione s’è sparato l’ultima pera!

Lascia un commento

Devi essereloggato per inviare un commento.





Learn about an online pharmacy with the best prices. Doctor consultation Canada pharmacy `]@ buying cialis cheapest prices and best deals. 2014 entertaiment Canada pharmacy )'} medicines online works with a drugstore. Quality of medicines is one of the criteria that guide the client us pharmacy "[: order viagra professional We constantly offer promotions for our customers. The details of the bonus program, see Special Offer. A catalog of medical and cosmetic products with descriptions. Thematic categories, search by alphabet and key words. All in Canada pharmacy |&& Canadian drugs . After ordering you will always be aware of what's going on with him.