Anonima scrittori


Siamo tutti sulla gru

Categoria: Interpretazioni, Narrazioni
Postato da: Torquemada

[Stefano Tevini è Anonimo Scrittore che vive e lavora a Brescia. Ha vissuto in prima persona la vicenda degli immigrati che, per rivendicare i loro diritti, si sono asserragliati sulla gru. Ci è sembrato doveroso chiedergli, alla fine della vicenda, di raccontarci quel che è realmente successo sotto, tra la gente comune, lontano dai riflettori - veri o metaforici - dei mass media]

Non entrerò nel merito delle ragioni che hanno portato un gruppo di immigrati a salire sulla gru di un cantiere per la costruzione della metropolitana occupandola e tenendo, per un paio di settimane, i bresciani con il naso per aria. Non mi metterò, in questa sede, a discutere sulla legittimità né sulla condivisibilità delle stesse. custodia de samsung galaxy s3 Non parlerò, infine, di immigrazione in senso stretto. Tanto, tantissimo è stato scritto a riguardo e, soprattutto, rischierei di perdere di vista un altro punto tanto importante quanto poco discusso ogniqualvolta viene messa in atto una protesta. iphone cover outlet Resto infatti perplesso, in casi come questo, davanti alla reazione dell’opinione pubblica o, per essere più preciso, da quella maggioranza di persone che non si interessa realmente di politica o non se ne occupa in maniera attiva.

“Certo, non hanno tutti i torti, ma non si può dare fastidio a questa maniera” è la frase che, in diverse varianti, mi è capitato di sentire più spesso nelle conversazioni fatte o sentite per strada. iphone custodia outlet Di questa affermazione mi sembra palese l’enormità nel mancare il punto centrale della questione.
Non so fino a che punto si tratti di mancata comprensione della realtà dei fatti riconducibile a diverse motivazioni e fino a che punto, invece, si tratti di cattiva fede nell’intento di rifiutare qualsiasi elemento possa perturbare l’impressione di pace sociale che per molti pare essere tanto importante, ma mi chiedo se davvero paia chiaro solo a me che la protesta può essere efficace solo se “dà fastidio”. Il senso è proprio questo, imporsi in maniera più o meno coatta all’attenzione di tutti per ottenere qualcosa di non ottenibile altrimenti. Certo, si preferirebbe una protesta pacata, discreta e magari un po’ chic, ma dubito che questo porterebbe a qualcosa, così come le lotte dei lavoratori non hanno portato risultati grazie all’educato dissenso di chi vi prendeva parte. samsung custodia original La protesta è per definizione un’azione di forza ed è efficace proprio in virtù di quanto costringe la collettività all’attenzione verso chi la porta avanti, e questo lo sapeva bene chi bloccava la produzione delle fabbriche o occupava strutture anche per lunghi periodi. samsung custodia outlet Non ti mandano la polizia in assetto antisommossa se non credono che tu possieda un peso realmente in grado di variare gli equilibri nei rapporti di forza. La mancata comprensione di questo aspetto da parte della gente è grave in quanto significa che, al di là della condivisione o meno dei motivi della protesta in sé, l’importanza che quell’irrinunciabile senso di tranquillità, la falsa certezza che problemi, colpe e miserie siano sempre altrove arriva a oscurare la percezione della dimensione collettiva della realtà, dell’essere inseriti in un contesto dove le azioni di una parte del corpo sociale si ripercuotono su di esso nella sua interezza. iphone cover outlet L’ipertrofia della tranquillità privata significa il rachitismo della vita pubblica.

Non per tutti, però. Eravamo in tanti, sotto la gru, e non solo quando c’è stato il collegamento con Annozero. Passando per via San Faustino ho visto tante facce familiari, capannelli di persone che discutevano animatamente, ad alta voce e gesticolando. I sorrisi, le strette di mano, le telefonate concitate durante le cariche di polizia, l’emozione che ci ha stretto il petto e la gola quando abbiamo visto i ragazzi scendere una volta per tutte, ci hanno ricordato che possiamo essere insieme, che possiamo essere tanti e che possiamo ancora stare l’uno al fianco dell’altro. custodia samsung italia Pioveva forte, quel lunedì sera, e fra un ombrello e l’altro di acqua ne filtrava tanta. Si arrampicava su per i calzoni e passava attraverso le giacche, ma quando abbiamo visto la prima delle quattro figure percorrere in discesa la struttura metallica della gru, i nostri cori sono rimbombati per tutta la via.

One Response to “Siamo tutti sulla gru”

  1. Cultura e Libertà Says:

    [...] 9 dicembre in cui si riprendono temi già affrontati dal nostro Stefano Tevini nel suo articolo Siamo tutti sulla gru [...]

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