[Nella Trattoria Rosellini di Marco Berrettini le pause pranzo si susseguono uguali a sé stesse giorno dopo giorno. O quasi.]

Appena imbocco la via noto qualcosa di strano. custodia samsung italia Raggiungo il parcheggio, Ernesto, Mario, Donato e altre cinque o sei persone stanno confabulando concitatamente davanti all’ingresso della trattoria. La saracinesca è abbassata e la vecchia insegna in metallo e legno, con un unico tassello ancora nel muro, ondeggia minacciosa.
-Che è successo?-
-Non hai sentito il terremoto?-
No, io no, ma il terremoto a Milano non esiste, non c’è mai stato, non ci sarà mai, almeno così credo. Tanti però se ne sono accorti e, a quanto pare, anche l’insegna della trattoria. La Rosa ha transennato l’ingresso e fa passare tutti dal cortile, mentre entriamo arriva un furgoncino dei Vigili del Fuoco. Innalzano la scala e due uomini staccano definitivamente la vecchia scritta, Trattoria Rosellini, lasciando la facciata nuda.
All’interno un gran mormorio di chi ha visto il lampadario ondeggiare, chi ha dato la colpa ai lavori della linea 5 della metropolitana, chi non se ne è proprio accorto, chi racconta aneddoti di sisma precedenti. La Rosa riempie i piatti di minestrone di verdura e costine di maiale, Pinuccio non c’è, è al lavoro in stazione, Miòara e Xevera si muovono rapide tra tavoli, bancone e cassa. custodia iphone Hanno acceso le luci, perché con la serranda abbassata sembra quasi sera, fuori è una giornata grigia e dalle finestre filtra un inverno che non si è ancora deciso a imporsi tra il prolungato autunno e la precoce primavera.
I due pompieri appoggiano il cartello in cortile. custodia samsung Sul corpo in metallo è quasi svanito il giallo dello sfondo e le lettere in rilievo sono segnate dalla grandine, la cornice in legno è ancora solida, ma ha bisogno di una buona pennellata di vernice protettiva rigenerante.
-Abbiamo ripulito il muro dai calcinacci. Poca cosa, non c’è di che preoccuparsi, non ci sono crepe né altro, se vuole alzare la clèr può farlo senza pericolo.-
La Rosa tira un sospiro di sollievo, riapre e spegne le luci.
-Propri incό che ghè nanca el Pinuccio. samsung custodia outlet Adèss gu da truà ‘n quaivun ghe me mèt a pòst l’insegna, pòdi minga stà sensa nòm. Sa fù? La traturia de l’Inominada?-
Ride, ma si capisce che è uno sfogo nervoso. cover iphone 8 plus custodia outlet Mario le dice che conosce un artigiano a Villapizzone che in un paio di giorni gliela rimette a nuovo, è un amico suo, è onesto. Lei accetta la proposta.
Finisco le patate, mi asciugo la bocca nel tovagliolo bianco ben inamidato e vado in cortile a dare una mano a Mario. Con la scopa diamo una pulita sommaria e carichiamo l’insegna sul suo furgone, poi torniamo a bere il caffè.
Miòara ce lo serve al bancone e la Rosa ci offre un amaro.
-Grazie Mario, diga de lasà la scrita dì bòcc che un giorno o l’altro farò sistemare anche il campo. Mi piacerebbe se questa estate tutto fosse a posto, come una volta, con la gente che gioca, beve il caffè, un grappino, due fette d’anguria. Me pareria de vès turnada ‘na tusa.-
-Ma sì, sciura Rosa, perché no? In fondo com’è che si dice? Non tutti i mali vengono per nuocere. Magari ci voleva proprio un piccolo terremoto per mettere un po’ a posto le cose.-
-Sperèm Bortolo, sperèm.-
La Rosa torna in cucina, saluto tutti e riprendo il camion. Mi dirigo verso la tangenziale e penso che, forse, avrei bisogno anch’io di un terremoto per riorganizzare la mia vita.