Antonio Pascale su Ogm, tra leggenda e realtà - D.Bressanini
Categoria: Interpretazioni
Postato da: zaphod
Riceviamo da Antonio Pascale (Scienza e sentimento, Ritorno alla città distratta per Einaudi nonché del racconto L’attesa inserito nella nostra antologia Il bit dell’avvenire, Tunué/Deltaeffe) questa recensione del libro di Dario Bressanini Ogm, tra leggenda e realtà (Zanichelli).
Uno scrittore italiano, Goffredo Parise, tra i tanti lasciti, ci ha regalato questa dichiarazione di intenti: “credo fermamente nella democrazia in Italia, ci credo con la ragione e con il cuore. Credo nel grado di maturazione civile degli italiani e nel discorso pubblico e condiviso. Credo nella pedagogia. Perché non può esistere la democrazia senza pedagogia e la pedagogia senza democrazia”. Ora, la pedagogia, si sa, è una disciplina che incute sospetti. Insegnare a vivere può sembrare un gesto di arroganza e poi chi crede più nell’autorevolezza di una classe intellettuale. Se la parola, pedagogia, ci va stretta e magari ci vengono in mente delle chiose di correzioni, potremmo far rimare pedagogia con metodologia. Importante allora è mostrare con quale metodo e attraverso quale discorso pubblico, condiviso e chiaro si arriva a una conclusione- ben sapendo che questa potrà subire felici apporti e nuove integrazioni. Se desiderate leggere o far leggere un libro (felicemente) pedagogico o di ottima metodologia laica, consiglierei quello di Dario Bressanini, Ogm, tra leggende e realtà (Zanichelli). Libro necessario, non fosse altro che per la chiarezza espositiva, ossia, per l’assunzione coerente di un metodo di indagine. La suddetta chiarezza metodologica (del tutto priva di presunzione e arroganza) del resto difficile da raggiungere quando si tratta un argomento affascinante e complesso, come le biotecnologie, trasforma il libro in un ottimo strumento divulgativo, pedagogico e, a questo punto, assumerei la definizione di Parise: democratico. Il punto in questione infatti è: noi abbiamo delle opinioni, le opinioni vengono lette dai nostri politici di riferimento e tradotte, poi, in una serie di leggi, norme, circolari esplicative che dovrebbero portare benefici e miglioramenti al mondo che abitiamo. Dunque, seguendo questo modello ideale, possiamo affermare che più approfondite sono le nostre opinioni meglio i nostri politici potranno leggerle e tradurle poi in leggi. Un ambiente migliorato, migliora, poi, le nostre opinioni. Al contrario, meno chiare sono le nostre opinioni più confusi sono i politici, ecc. Le biotecnologie rappresentano una dimensione nella quale dimostriamo di avere opinioni troppo confuse e spesso superficiali, come recita bene il titolo di Bressanini: frutto (queste opinioni) di leggende e miti. La lettura dei capitoli del libro dimostra che la questione biotecnologie non è di poco conto. Anzi, non solo, i tanti benefici che la modernità ci offre derivano dalle biotecnologie (in senso lato), ma soprattutto, la sempre più approfondita conoscenza della biologia segnerà, marchierà, sarà determinante per il nostro futuro. Non si capisce perché dobbiamo restare fuori da questa importante partita. Abbiamo bravi genetisti e ottimi biologi, chimici, agronomi, tecnici ecc. Ma purtroppo per un perverso meccanismo tutto italiano, politici superficiali, comici e intellettuali retori si sono impadroniti di territori che non gli appartenevano. Risultato? La nostra conoscenza è offuscata. Vincono le allusioni, le allegorie e le metafore. Le fragole pesce dunque si impossessano nel nostro immaginario, lo restringono e ci abituano a pensare non per gradi - o secondo scale di misura - ma per immagini comode quanto sterili. Alla fine vince solo l’ignoranza e l’ignoranza non ha mai aiutato nessuno. Dunque oggi in questo regime di semplificazioni diffuse è davvero importante lottare per la diffusione di ottimi saggi divulgativi, frutto di passione e competenza, come quello di Bressanini. Con la speranza che i redattori dei principali quotidiani se ne accorgano e lo pubblicizzino con più forza.
dicembre 2nd, 2009 at 23:19
molto interessante. a me piace questa ostinazione di Pascale verso la laicità ,che poi, in fondo, è uno dei modi per rendere più credibile il concetto di democrazia. boccate d’ossigeno in questi tempi asfittici e di strilloni disfattisti.
agosto 11th, 2010 at 02:06
[...] Antonio Pascale (brano per anonimascrittori.it) [...]