Qualche mese fa, dopo l'ennesino tentativo di suicidio – peraltro riuscito – da parte delle sinistre o centrosinistre, anche Michele Serra aveva scritto: «Adesso basta, mo' m'astengo e non vado più a votare». Ora però ci ha ripensato e su Repubblica di ieri, 4 giugno 2009, scrive: «Contrordine compagni, Berlusconi fete: bisogna che torniamo a votare».
Va bene, Serra, m'hai convinto. Quello pare davvero Bokassa. Ritorno a votare anche io. Ma sia ben chiaro e sia messo a verbale che dei Rutelli ne ho piene le ovaie, come le ho piene dei Prodi e dei Veltroni, per non parlare dei Di Pietro, Diliberto, Bertinotti, Vendola e, con licenza parlando, dei Pecoraro e Francescato. Anzi, certe volte pure dei D'Alema. L'unico che si salva è proprio Franceschini, e non perchè dica chissaché, ma perché quando lo dice è l'unico che dia l’idea di crederci, e di non stare a mentire o a recitare. Non è poco di questi tempi. Ora però è in gioco e continui a cavalcare. Cavalchi fino ed oltre il congresso. Ma se al congresso ripòn l'armi e s'inchina, allora è un pupazzo anco lui. Che Dio ce la mandi buona,
antonio pennacchi
P.S. - Mi resta solo da decidere, di ...