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La Striscia #5: tu vuo’ fa’ l’americano

Categoria: Assaggi, suoni, visioni e letture, La striscia di Faust
Postato da: Torquemada

[Ancora una Striscia di Stefano Tevini. Continua la rubrica che parla del fumetto e che parlerà anche di altre vie del fantastico. Dopo una serie di puntate sui comics americani, si torna, almeno per questa puntata, a casa]

TU VUO’ FA’ L’AMERICANO

“United We Stand”, di Simone Sarasso (già autore dei romanzi “Confine di Stato” e “Settanta”) e Daniele Rudoni, è un tentativo interessante di dar vita a un prodotto italiano nello stile e nei contenuti ma esportabile al tempo stesso. La trama è il primo indice di “nostranità” di quella che è definita dagli stessi autori “la prima graphic novel italiana” : sullo sfondo di un’escalation nucleare fra Stati Uniti e Cina (casus belli, per inciso, l’evergreen degli “stati canaglia”, la Corea del Nord), l’Italia assiste a un golpe della formazione paramilitare fascistoide Ultor proprio in occasione dell’insediamento del primo presidente del consiglio donna, Stella Ferrari. Si gioca, quindi, una partita in cui vecchie conoscenze degli anni di piombo si ritrovano per chiudere i conti con il passato, mentre il mondo resta con il fiato sospeso davanti al realizzarsi dell’incubo più grande del secondo dopoguerra.
Ancora una volta, dopo Shooting War, ci troviamo di fronte a un’opera a fumetti pubblicata sul web prima che su carta con un utilizzo, in questo caso, ancora maggiore della sinergia fra mezzi di comunicazione a scopo promozionale e creativo. Sul sito ufficiale del fumetto, infatti, sono presenti una colonna sonora scaricabile, un diario audio di una ragazza durante i giorni del golpe e una serie di racconti, chiamati narrazioni tangenziali, ambientati nell’universo di “United We Stand”.
Il tutto non riesce a salvare un lavoro che, purtroppo, resta piuttosto debole. Sì, perché nel proprio voler incontrare i gusti di un pubblico fuori dai confini nazionali, Sarasso scrive adottando gli aspetti più scontati e deleteri di un modello narrativo di successo come quello hollywoodiano. I dialoghi sono pieni di frasi prese di peso dal peggior Bruce Willis (“Fai un altro passo e ti faccio saltare quella testa di merda, vecchio”, per esempio ), i personaggi sono un campionario di stereotipi (il bandito che si redime, la donna forte sedotta e abbandonata ma con le palle fumanti e via di questo passo) e non mancano le situazioni irreali trite e ritrite tipiche del noir più bolso, spacciatori sudamericani e mexican standoff comprese. Un registro narrativo del genere, oltre a stridere come unghie sulla lavagna con una storia di fantapolitica che si appoggia tutta sull’attualità e sulla storia recente, si rivela del tutto inutile in quanto è già stato dimostrato altrove che il realismo è più che adatto per rendere avvincente un’opera di questo genere.
Una nota positiva, invece, va ai disegni di Daniele Rudoni il cui stile è certamente apprezzabile fuori dal contesto italiano pur senza perdere l’impronta tipica del nostro fumetto popolare. Le tavole di “United We Stand” sono immediate nella propria fruibilità quanto quelle di un albo Bonelli ma non per questo prive di una certa ricerca stilistica che guarda soprattutto ai comics americani.
Tirando le somme, ci troviamo di fronte a un’occasione mancata, dovuta forse a un eccesso di fiducia in quelli che dovevano essere gli aspetti complementari all’opera a discapito della stessa.
Un tentativo da riprendere, quello di realizzare una graphic novel tutta italiana con respiro internazionale, sperando che la prossima volta il tentativo sia all’altezza delle intenzioni iniziali.

Bibliografia :

Simone Sarasso e Daniele Rudoni, United We Stand, ed. italiana Marsilio, 2009, 169pp., € 14

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2 Responses to “La Striscia #5: tu vuo’ fa’ l’americano”

  1. zaphod Says:

    Una della narrazioni tangenziali realizzate per questa graphic novel è il racconto dei Kai Zen intitolato La guerra di Teo, pubblicato nell’antologia Morale della favola insieme al nostro Dittatore interinale, e che abbiamo già pubblicato sul sito anonimo:
    http://www.anonimascrittori.it/kai-zen-la-guerra-di-teo-1/
    http://www.anonimascrittori.it/la-guerra-di-teo-2/

  2. Faust Cornelius Mob Says:

    E’ riuscito meglio lo spin off, in questo caso…

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