Prosegue il viaggio di Antonio Pennacchi alla scoperta delle città del duce. Un nuovo capitolo dall'autore di Fascio e martello (Laterza) pubblicato da  LiMes  - rivista italiana di geopolitica, 5/2009 uscito il 29 ottobre. Le città del Duce       Antonio Pennacchi CAMILLO BARANY E IL PREFETTO GIACONE Da Mussolinia a Littoria al Terminillo   "Giacone, ...Giacone, ...Giacone... Ma dove cazzo l'ho già visto io, questo Giacone?" m'ero chiesto subito, appena lo avevo trovato - un paio d'anni fa - su un libro di Angioni (da non confondere con il generale Angioni che diresse la prima operazione italiana in Libano negli anni Ottanta, dopo Sabra e Chatila. Pure questo Angioni nostro peraltro - Michele Antonio - viene pure lui dalle forze armate, ossia è un maresciallo dell'Aeronautica in pensione che ha deciso di farsi storico della bonifica di Arborea, la mitica Mussolinia di Sardegna1. Negli anni ha prodotto diverse pubblicazioni, tra cui un librone di 718 pagine2 che per il numero delle testimonianze, la quantità e qualità dei materiali, l'acribia delle ricostruzioni e delle argomentazioni, mette fuori gioco pure certi storici di professione). Ora è abbastanza evidente che quando uno si metta a fare il giro di tutte le nuove fondazioni in Italia durante il fascismo, così come gli capita ...

Siamo felici di rendere pubblico l'elenco dei racconti selezionati per l'antologia 'Il Bit dell'Avvenire', ideata da Deltaeffe Srl, organizzata dall'Anonima Scrittori e che sarà pubblicata dalla casa editrice Tunuè. Dopo un'immensa fatica - tra lancio del concorso, raccolta e selezione dei racconti ed editing - ecco l'indice dei racconti, e degli autori, che saranno presenti nel nostro prossimo libro. All'interno dell'indice troverete i racconti degli scrittori professionisti: Baroni, Pascale, Pavolini e Pennacchi. La raccolta è stata curata da Massimiliano e Graziano Lanzidei, con la collaborazione di Stefano Tevini, che si è occupato di gestire la casella di posta elettronica racconti@anonimascrittori.it, e di Roberto Cerisano, che ha partecipato all'editing. Oltre agli scrittori selezionati, ringraziamo tutti, dal primo all'ultimo, i partecipanti. Per i non selezionati, a giorni, ci potrebbe essere una sorpresa, speriamo gradita. Ecco l'indice: Avanti veloce (simile all'oro) di Marco Berrettini Videotape da Carnate di Nicola Villa Bit generation di Giorgio Galetto Il giovane M di Lorenzo Pavolini Il bozzolo di Stefano Carbini Il telefonino di Antonio Pennacchi Il Padrù di Stefano Tevini Glaucone di Luca Baldini Love, Sex and I-phone di Camilla Cannarsa Savile Row (i Beatles nell'avvenire) di Stefano Cardinali Tom di Daniela Rindi I sassi, la vera storia dell'uomo che migliorò il mondo di Angelo Orlando Meloni L'attesa di Antonio Pascale Parigi, 1896 di ...

E' stata dura ma alla fine ce l'abbiamo fatta. La selezione dei racconti è quasi completa. Manca il confronto con la società che ha ideato il concorso, la Deltaeffe, e con la casa editrice che pubblicherà il volume, la Tunuè. Dopo l'Anonima Scrittori, insieme ai compagni d'avventura, sarà lieta di comunicare a tutti i partecipanti il risultato finale. Per poi mettersi a lavorare all'editing delle storie che sono state inviate. Vi possiamo dire, per ora, il totale delle battute. Siamo pronti ad andare dall'editore con due proposte: una da 367 mila battute e un'altra da 307 mila. Un volume davvero grande che rende il Bit dell'Avvenire, proprio per volontà di Deltaeffe, non la solita vetrina, ma un quadro serio e completo della percezione che si ha della nuova tecnologia. Ringraziamo, ancora una volta, tutti i settanta scrittori che hanno partecipato al concorso. Per loro, cioè per tutti, ci sono delle grandi sorprese in serbo, ma è inutile dare anticipazioni. Aspettate e rimarrete sorpresi. Vi chiediamo un altro po' di pazienza. D'altronde all'Anonima, così come a Deltaeffe e a Tunuè, piace fare le cose fatte bene. A breve.

Settanta gli scrittori che hanno partecipato alla prima edizione del Bit dell'Avvenire, l'iniziativa editoriale ideata da Deltaeffe e promossa e organizzata da Anonima Scrittori. Un successo senza ombre per quella che si profila come l'antologia di racconti più interessante del prossimo anno. La redazione di Anonima Scrittori già si è messa al lavoro per selezionare almeno 15 racconti di scrittori esordienti che andranno ad aggiungersi ai 4 scrittori professionisti (Pennacchi, Pascale, Pavolini e Baroni) che hanno accettato di prendere parte all'antologia che verrà pubblicata dalla Tunuè, una delle più promettenti case editrici italiane. Grazie a tutti, per aver reso possibile affrontare quest'altra affascinante sfida. Presto il Sol, pardòn, il Bit dell'Avvenire diventerà un libro, il secondo di Anonima Scrittori.

Un secondo prima che i dodici rintocchi del nostro immaginario orologio a pendolo segnalino l'arrivo della mezzanotte del 30 Settembre, scadrà l'iniziativa letteraria 'Il Bit dell'Avvenire' ideata da Deltaeffe Srl e promossa e curata da Anonima Scrittori. Dopo suggestioni, inviti, tam tam e quanto altro abbiamo a disposizione, c'è un primo risultato di cui possiamo andare fieri: sono quattro, almeno per il momento, gli scrittori professionisti che parteciperanno all'antologia: Antonio Pennacchi, Antonio Pascale, Lorenzo Pavolini e Giancarlo Barone. Amici vecchi e nuovi dell'Anonima Scrittori che hanno deciso di accompagnarci in questa affascinante avventura editoriale. Siamo in fervente attesa di conferme per annunciare anche il quinto scrittore, intanto però, per non lasciare adito a dubbi, abbiamo calato il poker. Continuano ad arrivare racconti, segnalazioni, suggestioni del bit. Partecipate e fate partecipare perché, almeno così sembra, questa potrebbe essere una delle più interessanti iniziative letterarie dell'anno e una delle più curiose antologie per il 2010. Per seguire le novità, oltre a questo sito, potete andare anche su www.bitdellavvenire.org.

di Massimiliano Lanzidei I cocomeri di Mao. Che il diavolo mi porti se riesco a ricordarmi il motivo per cui avevo deciso di intitolare in questa maniera le poche righe che hanno cominciato ad affollarmi i pensieri durante e dopo (anche se già da prima – leggendo il libro Scienza e sentimento – qualche osservazione mi era venuta in mente) l'incontro organizzato da Anonima Scrittori con Antonio Pascale. Alla conversazione hanno partecipato anche Lucio Caracciolo e Antonio Pennacchi ed è stato proprio riferendosi a quest'ultimo che Pascale ha citato un episodio visto in televisione anni prima. In quell'occasione aveva visto l'autore de Il fasciocomunista, scagliarsi in trasmissione contro Nanni Balestrini colpevole di aver inserito in un suo romanzo il personaggio di un operaio che sputa nelle merendine che fabbrica come gesto di rivolta (credo) contro il sistema. “Non esiste,” dice Pennacchi, e guarda sornione Pascale mentre rievoca l'episodio, “un operaio ha rispetto del proprio lavoro, un gesto come quello inventato da Balestrini non è verosimile.” Scioperare, sì. Fermare la produzione, anche. Ribaltare le automobili dei dirigenti, pure. Al più, in un rigurgito luddista, sabotare le macchine, come gesto estremo. Sputare sul proprio lavoro invece non sta né in cielo né in terra. E' forte sto ...

Ancora una riflessione di Antonio Pascale sul rapporto tra scienza, comunicazione e pedagogia. Continua la collaborazione tra l'autore di Scienza e sentimento (Einaudi) e l'Anonima Scrittori dopo la presentazione del libro il mese scorso. Uno speciale ringraziamento anche al sito - che potremmo definire free ogm! - salmone .org in cui questo articolo è apparso il 14 giugno scorso. Lo sappiamo: noi uomini siamo più propensi a raccontare gli incubi che i bei sogni. Ragioni fisiologiche, in fondo. Raccontando di continuo gli incubi e immaginando scenari cupi, facciamo in modo che se arriva una buona notizia (o un bel sogno) facciamo fatica a crederci. Si tende sempre a mantenere lo status quo. Questo elementare meccanismo nasce, è bene dirlo, da dinamiche psicologiche, ovvero, si raccontano gli incubi nel tentativo di trasformare un trauma (che non può essere condiviso) in dolore (che invece è condivisibile). Eppure nella società contemporanea gli incubi stanno diventando dei veri incubi, asfissianti. Voglio dire, è una questione di stile, bisognerebbe almeno capire come raccontarli.  Purtroppo, la comunicazione va avanti meglio e meglio si diffonde se gli incubi (cupi) occupano nella narrazione un posto di rilievo. Amplificati, diffusi in tutti i canali comunicativi. Ora, la sensazione che tutti noi proviamo ...

(Tiziana Datti) Dalla presentazione del libro 'Scienza e sentimento' presso la Libreria Mondadori, gli interventi di Antonio Pennacchi, Antonio Pascale e Lucio Caracciolo. ANTONIO PENNACCHI: Mi fa piacere pensare che tra le varie lobby di intellettuali ci sia una lobby dei casertani tra cui rientrano i fratelli Servillo, Francesco Piccolo e Antonio Pascale. Quest'ultimo l'ho scoperto leggendo la rivista Nuovi Argomenti, il suo racconto mi entusiasmò per il periodare, il ritmo, la sintassi, la leggibilità, l'aderenza al parlato. Mi ci ritrovo moltissimo, sia da un punto di vista formale che da un punto di vista dei contenuti. Per me conta l'autenticità di ciò che si scrive, altrimenti si rischia di fare un prodotto di marketing costruito ad hoc per incontrare il gusto dei lettori. Preferisco gli autori che evitano di dire ciò che gli altri si aspettano e che hanno il coraggio di descrivere gli eventi o narrare i fatti da un altro punto di vista. Antonio Pascale fa proprio così, la sua peculiarità consiste nel fatto di non essere un letterato di formazione, ma un agronomo. Il suo libro, 'Scienza e sentimento', ci svela i falsi miti nel settore dell'agroalimentare, senza farne una questione politica. Non si pone il problema della ...

E' stata proprio una bella serata, quella che l'Anonima Scrittori ha organizzato alla Libreria Mondadori di Latina con Antonio Pascale e Lucio Caracciolo. 'Si stava meglio quando si stava peggio?' era il titolo dell'incontro che aveva l'obiettivo di mettere intorno ad un tavolo tre autori che sono protagonisti indiscussi di quel 'pensiero laterale' di cui ancora non si sente parlare abbastanza. A condurre la conversazione, da bravo padrone di casa, Antonio Pennacchi che, nella sua introduzione, ha dichiarato che da tempo voleva conoscere lo scrittore casertano. «Ho provato invidia» ha dichiarato senza mezzi termini, riferendosi al modo di scrivere di Pascale. In particolare parlava di un suo racconto, apparso su Nuovi Argomenti, dal titolo 'Il camorrista'. «A livello lirico è addirittura migliore di Gomorra» ha continuato lo scrittore di Latina che è comunque un grande estimatore di Roberto Saviano. Complimenti, come ho scritto, ma non solo. Sono stati affrontati tanti argomenti, dalla scrittura letteraria alla divulgazione scientifica, passando per il sapere nostalgico e la retorica dell'Apocalisse. Pascale ha spiegato, con linguaggio tecnico, i tanti luoghi comuni che oggi rischiano di imprigionare le menti degli italiani. Dall'agricoltura biologica all'energia alternativa, molto spesso ci si ritrova a non saper discernere tra scienza e ...

'Si stava meglio quando si stava peggio?', la conversazione d'autore tra Antonio Pascale e Antonio Pennacchi organizzata da Anonima Scrittori è stata spostata al 6 Giugno, sempre alle ore 18.45, presso la Libreria Mondadori di Latina, in via Cesare Battisti, 16. Il motivo è semplice. L'evento aumenta ancor più di spessore: insieme ai due autori, infatti, sarà presente anche il direttore della rivista LiMes, Lucio Caracciolo. L'incontro si fa sempre più interessante, bisognerà portare pazienza soltanto un giorno di più.