[Altra recensione al libro di Antonio Pennacchi, 'Canale Mussolini', che è stato già oggetto di valutazione da parte di Valerio Magrelli, poeta, su La Repubblica. Questa volta l'articolo è uscito su Libero, il 2 Marzo, a firma di Miska Ruggeri]
IL FASCISMO E' UNA QUESTIONE DI FAMIGLIA
Antonio Pennacchi in "Canale Mussolini" dipinge la saga dei veneti giunti nell'Agro Pontino per la bonifica del Duce.
«Esistono scrittori di testa e scrittori di pancia. E io sono uno scrittore di pancia, che cerca l'autentico e che sa che l'arte sta nella vita. Perciò racconto le cose che conosco, quello che ho vissuto. Di che altro dovrei parlare, che cazzo mi dovrei inventare?». E' arrabbiato Antonio Pennacchi, ce l'ha con chi gli rimprovera di essere vittima di un'ossessione, di battere sempre sullo stesso chiodo: l'Agro Pontino, la città del Duce, il fascio e il martello visti come fratelli-contro. «I grandi sono sempre legati a un territorio preciso. William Faulkner, John Steinbeck... Persino Dante... Inferno, Purgatorio o Paradiso, non c'è sempre la sua Firenze in mezzo? Che cosa vogliono da me? Certo, il mio romanzo non è politicamente corretto...».
Ecco, forse il problema è proprio questo. Canale Mussolini (Mondadori, pp. 464, euro 20), dal nome con cui ...