[Terza puntata della rubrica curata dal nostro Stefano Tevini. Questa volta si parla di Crisi d'Identità, una miniserie di fumetti di sette albi pubblicata dalla DC Comics nel 2004] La maschera sta ai fumetti di supereroi come il delitto sta al giallo. Essa è, prima di ogni altra cosa, l’elemento caratterizzante del genere. L’indossarne una segna la linea di demarcazione fra le persone comuni e un supereroi. Soltanto la maschera, infatti, può proteggerli nell’unico punto debole che nessun potere straordinario potrà mai mettere al sicuro : le loro vite di tutti i giorni, le loro famiglie, i loro amici. “Chiunque si conci come facciamo noi piazza un bel bersaglio sul petto dei propri cari” dice Ralph Dibny, alias Elongated Man, uno dei protagonisti di “Crisi di Identità” di Brad Meltzer e Rags Morales, fumetto incentrato proprio sul concetto di maschera come chiave di volta dell’architettura del genere supereroistico. La strada scelta da Meltzer per portare avanti la propria riflessione è quella di portare il meccanismo al proprio punto raccontando quel che succede una volta fatto saltare il punto cardine del sistema. In “Crisi di Identità”, infatti, è proprio la vita di Elongated Man ad andare in pezzi quando Sue Dibny, ...

[Dal Forum di Anonima Scrittori arriva un progetto editoriale d'avanguardia. Qualcuno diceva che la «leggerezza pensosa può far risultare la frivolezza come pesante e opaca» ed è proprio quello che il direttore Minnie Phoottow - uno degli pseudonimi dello Zelig dell'Anonima Scrittori - e i suoi corrispondenti fanno egregiamente. Il loro problema, o il vantaggio, è che non lo sanno] Comincia questa sera ed in questo spazio la collaborazione con una delle testate giornalistiche più antiche della città, La Mazza. Giornale virtuale, generalista, tenero, violento, surreale, occasionale, di resistenza umana individuale. Speciali, dossier, reportages dalle zone di guerra, articoli di costume, interviste ai potenti di questa terra, commenti sulla giornata politica, cronaca, sport, cinema, letteratura, arte; con inviati in tutto il mondo, con esperti di qualsiasi cosa, cercheremo di descrivervi i fatti come ci appaiono e vi daremo la nostra interpretazione degli stessi, del mondo e dei tempi in cui viviamo, senza lesinare risorse, tempo, coraggio, spregiudicatezza, incoscienza, cinismo, cattiveria, saggezza, attenzione, puntualità, cibo, bevande, ospitalità. Ed altresì non mancheremo inoltre di affacciarci senza pudore anche nelle vostre abitazioni, per indagare le vostre più intime abiezioni, i vostri segreti più nascosti, i vostri entusiasmi e le vostre tristezze. Li leggerete come ...

[Il nostro Cameriere racconta/recensisce uno dei più grandi successi editoriali degli ultimi anni, da cui è stato tratto anche un film che ha sbancato i botteghini] C’è un giornalista molto tosto, tipo la gabbanelli, ma più uomo e più tosto. Poi c’è una tipa molto tosta, hacker professionista, tipo Steve Jobs, ma più femmina e più cattiva. Il giornalista ha toppato un’inchiesta su un imprenditore molto lestofante dal nome impronunciabile, tipo… vabbe’, capito no?, però meno lestofante. A proposito, va subito detto che tutti i nomi che ricorrono nel romanzo sono impronunciabili, che si tratti di cristiani, strade o contrade. L’autore è infatti svedese e il romanzo pare il catalogo ikea. Va anche aggiunto che secondo me ikea gli ha dato un bel po’ di corone perché lui ce la mette tutta per citare ikea. Anche un po’ a cazzo. Tipo: quando descrive l’arredamento di una casa segnala, distrattamente, che si tratta di ‘mobili ikea’; ti dice pure quando l’arredamento certamente ‘non è di ikea’; pure le indicazioni stradali le da riferendosi a ikea: ‘arrivato a ikea gira a sinistra e poi a destra’. Comunque, il giornalista tosto viene condannato a 3 mesi di carcere per aver diffamato l’imprenditore lestofante. Incredibilmente, nella civilissima svezia, i ...

[secondo appuntamento con la rubrica 'La Striscia, del fumetto e di altre vie del fantastico', curata da Stefano Tevini per il sito AnonimaScrittori.it. Questa volta è il turno di Shooting War.] Riprendendo il filo da dove lo avevamo lasciato la scorsa puntata, parlerò di un altro fumetto che fa dell’esplorazione di scenari alternativi il mezzo per analizzare la nostra realtà attuale. Nato come web comic pubblicato periodicamente in rete, Shooting War di Anthony Lappè e Dan Goldman ha avuto un’eco tale da dare origine a un’edizione cartacea e a una candidatura ai più prestigiosi premi dedicati ai fumetti : gli Eisner Award edizione 2006. Ambientato in un 2011 che ha visto Mc Cain vincere le elezioni presidenziali americane di tre anni prima, il volume racconta di Jimmy Burns, un giornalista web seguitissimo su internet che, trovatosi per caso a riprendere un attentato dinamitardo nel proprio quartiere trasmettendolo in streaming sul proprio sito, si ritrova ingaggiato da un’emittente televisiva come corrispondente dal fronte in un Iraq in cui l’escalation di violenza ha raggiunto livelli insostenibili grazie anche alla politica del muro contro muro delle fazioni in campo. Shooting War è un’opera sul giornalismo e sul ruolo che esso svolge nella nostra società. Quel che viene ...

[recensione di Nicola Villa] Appartengo a quei molti lettori che si sono entusiasmati per Q (Einaudi, come i successivi, 1999) di Luther Blisset, ma appartengo anche a quei pochi lettori che sono rimasti delusi da 54 (2002) di Wu Ming. La delusione provocata dal secondo romanzo del famoso collettivo di scrittori bolognesi, collettivo che nel frattempo aveva cambiato nome e era passato a cinque membri, ha gettato un'ombra di attenzione critica anche sul primo romanzo, accantonando il precoce entusiasmo in favore di un più obbiettivo giudizio sulla qualità di quell'opera. Insomma si può cambiare idea e quella che mi sono fatto della scrittura dei Wu Ming è stata rafforzata dalle opere successive come Manituana (2007). Così il recente Altai, chiusura del cerchio partito da Q, mi dà anche lo stimolo per scrivere le mie critiche e le mie maggiori perplessità su una ricetta già assaggiata. I Wu Ming tornano al Cinquecento, quindici anni dopo la fine della precedente vicenda, e mettono sul fuoco del loro giallo storico gli intrighi e i conflitti tra oriente e occidente, la rivalità di due città, due centri di potere, Venezia e Costantinopoli, e due battaglie storiche e significative per le ambizioni turche nel Mediterraneo, quella di ...

[Recensione del Cameriere, nick utilizzato da un noto esponente dell'Anonima Scrittori nel Forum, al film più visto nella storia del cinema. Attenzione: contiene anche il finale del film] Gli americani arrivano su un curioso pianeta, Pandora, abitato da curiosi individui. Tutti gli abitanti del pianeta vivono in simbiosi tra loro, cani gatti cristiani e pure l'erbetta. Sono tutt'insieme parte di un macro organismo, e si vogliono un gran bene. I cristiani - nel senso degli umanoidi dominanti - quando sgozzano le protogazzelle che saltellano per la foresta, lo fanno solo per mangiarle, e ci fanno pure una bella preghierina per la gazzella, che li ha sfamati. Ci chiedono scusa. Senonché t'arrivano gli americani che vogliono estrarre un minerale che costa un sacco, milioni al chilo. Senonché la sfiga vuole che sti cristiani vivono proprio sopra il più grande giacimento. Allora un ex marines senza gambe viene spedito sotto mentite spoglie tra i cristiani di Pandora per cercare di carpirne i segreti. E che ti fa? Disperso già alla prima missione nelle pericolosissime foreste abitate da ogni sorta di bestia incazzata e omicida, viene salvato da un pezzo di fica umanoide e felina, che guarda caso è la figlia del capoccia degli umanoidi ...

[recensione di Vittorio Rainone - uno degli autori presenti nel Bit dell'Avvenire - al concerto di Sara Lov, cantautrice americana, tenutosi a Roma, al Circolo degli Artisti, con after show al Beba Do Samba di San Lorenzo] Che sarebbe stata una serata rilassante era una mia speranza. Non convinzione: di recente ne ho davvero poche. Inizia ai tavolini nel giardino del Circolo, con B. che parla degli ultimi giorni romani e delle ultime evoluzioni della sua storia. C'è questa lunga lista di elementi in comune, tra me, lei, il suo ex, che mi meravigliano e incuriosiscono. Come sempre, in certi casi, provo a dire la mia, a darle qualche consiglio da osservatore esterno: uno dei miei sproloqui completamente improvvisati, con l'aggravante dell'inglese. F. e P. arrivano insieme. Bevono qualcosa, chiacchieriamo, partono le traduzioni improbabili condite di veloci parentesi in italiano, come respiri presi dopo un'apnea. Sto bene, mi dico. C'è questa giornata da registrare sotto la voce 'zero assoluto', ma adesso è carino. Ci sono persone con cui mi piace stare, con cui mi diverto e mi rilasso. Sorrido, scherziamo, scattiamo qualche foto, ci infiliamo nella penombra tutta schermi e fari dell'interno. Non mi pesano nemmeno i periodi di silenzio, forse perché sono ...