[Continua la novella a puntate di Roberto Cerisano, già molto seguita fin dall'inizio. Riflessioni di vita miscelate a situazioni drammatiche. La ricerca della pace e, forse, dell'assoluto nichilismo. L'avvocato continua il suo viaggio con questa seconda puntata]

Puntate precedenti:

Vita e opere di Sebastiano Perduto (1 ep.)

SECONDO EPISODIO - VITA E OPERE DI SEBASTIANO PERDUTO

Ci deve aver goduto l’avvocato che ha scritto ‘sta carta:

“Gentile collega…”

Mascalzone!
Ma perché andare da un avvocato. Le ho rifiutato qualcosa? no! mai, a lei e a quella delizia di bambina. I migliori pannolini in commercio, borotalco e grembiulini e cappellini. Mi costa un patrimonio. E fra tre mesi ricompriamo tutto, perché la bimba mangia, altroché, e cresce, per fortuna cresce, ma ci vorranno almeno vent’anni prima della liberazione. E non ho ammazzato nessuno.
No, ma dico io. Compra le scarpette della Nike, perché sono un amore. Durano un mese. Gli do un mese al massimo. Ottantanove euro. Ottantanove euro per una cazzo di scarpetta che non toccherà mai terra. Le ginocchiere gli dovevo comprare –ok non faccio lo spiritoso, non c’è niente da ridere-. Insomma tutto per loro. E questo è il ringraziamento, questo è il conto che un brav’uomo si deve aspettare. Ti alzi la mattina e ti tocca leggere le cartacce che ti manda un diavolo di avvocato, che poi sempre io dovrò pagare.

“…per non provocare ulteriori traumi alla bambina, dovuti al cambiamento di ambiente familiare e all’assenza del padre, assegnare l’abitazione familiare, al momento detenuta dal coniuge, avvocato Sebastiano Perduto, alla moglie. Il mutuo resta a carico…”

Devo leggere due volte.

«Pronto.»
«Buongiorno, parlo con il signor Sebastiano Perduto?»
«Sì, sono io.»
«Signor Sebastiano Perduto sono Valeria, della Alito, la disturbo per informarla della nuova promozione che la Alito le vuole offrire…»
«Mi scusi, come ha avuto questo numero?»
«Noi, signor Sebastiano Perduto, riceviamo i nominativi da una società che selezione le persone sulla base di…»
«Come si chiama questa società e come ha avuto il mio numero?»
«Beh signor Sebastiano Perduto, non sono autorizzata a riferirlo, io l’ho chiamata….»
«Mi scusi… ha detto di chiamarsi?»
«Valeria signor Sebastiano Perduto.»
«Senta Valeria, mi ascolti, io sono avvocato e conosco le leggi, e so quando qualcuno le viola, e so anche come fargliela pagare. Da diverso tempo ho provveduto a comunicare diffusamente, anche alla Alito, e con raccomandata, che non autorizzo alcun utilizzo dei miei dati sensibili né la cessione, e che avrei denunciato chiunque ne facesse uso ed abuso. Cosa che sta facendo lei. Io capisco che lei fa il suo lavoro, ma io la denuncerò Valeria, lei e la sua società. Niente di che, ma la converrò in giudizio, avanti un tribunale, e le chiederò i danni, anche poca cosa, ma scommetto che diverse mensilità verranno serenamente distratti a mio favore. Così ci pensa due volte prima di chiamare qualcun altro. Mi auguro anche che la Alito la licenzi per essere stata tanto sprovveduta, non prima che io le abbia fatto pignorare gli stipendi. Avrà un sacco di guai Valeria. Magari lei non mi crede, pensa che questa specie di anonimato la protegga. Lei è napoletana vero, si sente, ecco cominci a cercarsi un avvocato, ne avete di buoni. D’altronde se non voi, chi? Buona giornata.»

Sì, la pagherai Valeria, pagherai tu le scarpette di mia figlia e tutti i pannolini superassorbenti  e le pappine supernutrienti. O almeno contribuirai. Se non ci si aiuta tra esseri umani.
Ora veniamo a noi amorino mio, come aggiustarti, te e quest’avvocaticchio sleale e caino? roba da matti, davvero pensano che le darò questa casa? Mi stacco un braccio e glielo do in testa piuttosto, li demolisco a bracciate in faccia. Ma come le è venuto in mente? dice di conoscermi e poi se ne esce con la casa? e io che l’avrei di nuovo accolta, e avrei soddisfatto ogni suo desiderio. Ero pieno di buoni propositi, pure verso la piccolina, avrei sopportate tutte le sue merdine sante e avrei forse anche lasciato stare questa spiantata di Valeria. Invece mi deve fare alterare. Mi si costringe ad infierire su questa poveretta di centralinista, fare contro la mia natura, mi si costringe ad agire.