[Inizia la novella a puntate scritta da Roberto Cerisano per AnonimaScrittori.it. 'Vita e opere di Sebastiano Perduto' ci accompagnerà, una volta a settimana, in un mondo che molti conoscono bene e pochi altri, fortuna loro, non conoscono affato. Si tratta del mondo della quotidianità, dei fatti piccoli e piccolissimi, della routine annaffiata da qualche birra. Magari condita con tanto cinismo e molto disincanto. L'avvocato Perduto è un personaggio che rimarrà sicuramente impresso. Vi farà arrabbiare, vi farà sorridere, di sicuro non vi lascerà indifferenti. E' una favola al contrario, in cui la volpe, all'uva che non riesce a prendere, non pensa affatto.]

VITA E OPERE DI SEBASTIANO PERDUTO

tanto si deve fedor dostoevskij, j.p. donleavy, andrea pazienza, giacomo leopardi

L’amara fattezza della vita? ritrovarsi a quarant’anni e comprendere che non sei poi il genietto che ti credevi, che non avrai mai le spericolate intuizioni del dottor House e non ce le hai mai avute. Allora ben poco riuscirà a confortarti. L’unica salvezza è morire prima, prima dei quaranta, e se non si ha abbastanza pelo per impiccarsi al chiodo o culo di finire schiacciato dall’utilitaria di una nonna cieca uscita a comprarsi una peretta per clisteri, insomma alla maggior parte dei superstiti ai quaranta non resta che l’oblio. L’oblio per scelta, lasciare perdere consapevolezza e tutte le cavolate machiste da terzo millennio, smettere di credere che è importante.
Arrenditi al coglione che sei e sarai felice! non opporti, non vergognarti, sii umile e abbandona l’orgoglio, perché, essere coglione seriamente, a crederci –ecco l’unica cosa santa a cui prestar fede-, non t’incula più nessuno.
IL MONDO è DEGLI UMILI! E anche il regno dei cieli.
Lo diceva Matteo, mica io. Meno sai e meglio stai.

Dovrei informarmi sui corsi da buddista. Voglio diventare un cazzone grasso e sorridente, incrociare le gambe e starmene lì fermo a sudare e sorridere. Dovrei cercare con google “Corso da Buddista” o qualcosa del genere. Chissà quanto costano e quanto durano. Posso reggere cinque lezioni. Cinque dovrei riuscire a farne. Una full immersion dentro quel panzone di Budda e rinascere. Quando ho fatto il corso da sommeliers ho tenuto dieci serate, ma lì si beveva tutto il tempo. Immagino che l’alcol non rientra nel piano studi buddista. Quindi dovrei cominciare a buttare via il Peroncino e tentare di non farmi travolgere da questo foglio di carta infido. Diciamo che cinque o sei lezioni di Corso da Buddista sono sufficienti per cominciare a fare il buddista, diciamo due lezioni a settimana, diciamo di un paio d’ore l’una. Diciamo che il Corso da Buddista potrebbe costare due o trecento euro. Una Peroni mi viene cinquanta centesimi.
Non c’è partita.
Tre Peroni a un euro e mezzo, diciamo pure sei Peroncini -non facciamo i taccagni- a tre euro complessivamente e mi ci pulisco il culo con il foglio di carta intestata e sleale; come dimenticata, l’affogo nell’alcol.
Dice continuamente che combinerò un bel niente nella vita, che sono solo uno sciocco indolente e presuntuoso, ma allora, amore mio, perché vuoi tremila euro? guadagnateli te tremila euro, che sei così brava. Dice che non mi occupo di lei e della bambina. Ci pensasse lei, a me e alla pupetta? perché non posso starmene io a fare niente e aspettare che mi portino tremila euri maledetti. Io ti amo ancora bimba, non andartene e spendiamoceli insieme quei tremila euri, perché li vuoi solo per te? ci viaggiamo e ce li beviamo, mica a Peroncini, col vino che piace a te. Così non dovrò andare a quel cavolo di Corso da Buddista, che mi costerà altri soldi e tempo, inutilmente spesi perché non ci diventerò mai un cazzo di grassone sorridente, non ho carattere per diventare così grasso. Ma ti giurò cambierò, bambina, avrò cura di te e della piccola, le pulirò quel suo santissimo culo da tutta la cacca che deciderà di fare, senza un fiato, e ti comprerò tutto il vino che vuoi e butteremo tutte queste birre cattive che mi fanno puzzare l’alito. Andrò tutti i giorni a lavoro e la farò finita di dire bugie alla gente –ma quello è il mio lavoro dolcezza- e di guardare la piega dei fianchi delle signorine –ma è la mia indole-, e verrò anche alle manifestazioni con gli amici tuoi froci –lo so lo so, non si dice froci-, amerò tutti i gay e le lesbiche che mi obbligherai ad aiutare quando vorranno cambiare sesso o sposarsi o qualunque diavoleria decideranno di fare, protesterò e mi indignerò anche coi preti, amerò i bambini, guarderemo insieme tutte le trasmissioni di approfondimento e leggerò i quotidiani giusti e mi farò un’opinione decente che vedrai ti piacerà. Amore mio tutto quel che vuoi, faremo cene di famiglia e mangeremo equo  e solidale, costi quel che costi, e rispetterò ogni essere vivente, pure i ragni che mi fanno paura, e alle prossime elezioni vado anche a votare, sì lo giuro, e pure al referendum voto: Sì, No, a seconda. Amore torna da me e stringimi che mi sento solo, ho anche male al fegato. Non rimpiazzarmi con tremila euri, valgo un sacco di più, amore mio. Io non sono malvagio.