Resi noti oggi i nomi dei tre giurati che affiancheranno il conduttore/tutor Massimo Coppola (direttore editoriale di Isbn edizioni, cover iphone 8 plus custodia ma anche volto televisivo per Mtv, iphone cover original Rai2 e La7) in quello che è diventato l'amato/odiato oggetto del desiderio della comunità degli scriventi italiani. cover iphone custodia Masterpiece, cover iphone custodia il talent show dedicato alla scrittura che andrà in onda su Rai3 a partire da novembre, custodia de samsung galaxy s3 ha chiuso il 30 settembre le fasi preliminari di selezione e si sta preparando alla programmazione sulla scorta delle polemiche che inevitabilmente accompagnano questo tipo di prodotto mediatico. Oggi si aggiunge un altro tassello al puzzle che si sta componendo in vista delle prime trasmissioni. custodia iphone All'annuncio che sarebbe stata Bompiani a pubblicare il romanzo del vincitore (tiratura prevista 100.000 copie) e a quello sulla scelta del conduttore Massimo Coppola segue infatti quello sulla composizione della giuria in studio. custodia samsung shop I tre giurati saranno infatti Taiye Selasi,

Titolo: Antonio Pennacchi torna all'Università Luogo: La Sapienza di Roma - AULA PRIMA della Facoltà di Lettere e Filosofia Descrizione: Antonio Pennacchi incontra gli studenti dell'Università di Roma nell'aula magna della facoltà in cui si è laureato. Un'occasione per incontrare il premio Strega del 2010 e parlare di letteratura, scrittura, storia e poesia. Ora inizio: 17:00 Data: 2013-03-25

[Ieri è stato consegnato il Nobel per la Letteratura 2012 a Mo Yan. Il testo della tradizionale prolusione, intitolata Storytellers, con cui il vincitore accetta il premio è da qualche giorno disponibile in rete in parecchie lingue tranne l'italiano. Massimiliano Lanzidei si è permesso di  tradurlo  (dalla versione inglese a cura di Howard Goldblatt) a beneficio degli utenti del sito dell'Anonima Scrittori. In questa prima parte lo scrittore cinese ripercorre le tappe fondamentali della sua vita fino agli inizi della sua carriera di scrittore. La versione originale è consultabile a questo link. Sul sito del Premio c'è anche il video della conferenza, in cinese. ] [Nota del Traduttore (che non è un traduttore): la colpa è tutta della persona che si cela dietro l'account twitter di @einaudieditore, è stato lui (o lei) a incuriosirmi su questo Premio Nobel che stava per essere assegnato un paio di mesi fa. Io Mo Yan non lo conoscevo, però poi ho comprato Le sei reincarnazioni di Ximen Nao e lo sto consigliando a tutti, pure se non ho ancora finito di leggerlo. E sarebbe finita lì se l'altro giorno non avesse continuato accennando al dibattito in corso sul discorso di Mo Yan. "Dove si può leggere?" ...

Volete partecipare a un evento di portata mondiale? Essere protagonisti di un esperimento di narrazione collettiva a schema libero? L'Anonima Scrittori ve ne offrirà l'opportunità domani, Venerdì 30 novembre (dalle 21.00 alle 24.00 Hashtag #TWiDay30) in occasione del primo Twitter Fiction Festival. Per saperne di più basta leggere le istruzioni qui di seguito o chiedere spiegazioni commentando questo post. Twitter - per chi non lo sapesse - è un social network basato su messaggi brevissimi: 140 caratteri al massimo. Meno di un Sms. Un cinguettio - tweet - appunto. E che c'entra - verrebbe quindi da dire - un cinguettio con la narrativa? E farci addirittura un festival, nientemeno. Al confronto l'esperimento dell'Anonima con le Pillole di Narrativa in 2500 battute appare addirittura prolisso. Eppure Twitter con la narrativa c'entra. Perché su Twitter le parole corrono veloci e raggiungono un sacco di gente, due buoni motivi per chi con le parole ha dimestichezza di avvicinarsi al mezzo, soppesarlo, valutarlo e - alla fine - piegarlo ai propri voleri. Raccontare storie in 140 caratteri? È possibile. Lo dimostra quasi quotidianamente lo scrittore americano, di origine nigeriana, Teju Cole con i suoi Small fates in cui elabora e sintetizza scena prese dalla cronaca dei giornali in brevissimi epigrammi. ...

[Massimiliano "Zaphod" Lanzidei sull'esperimento di racconto via Twitter trasmesso da Minimum Fax tra il 26 e il 31 ottobre. Attenzione: potrebbero esserci indiscrezioni sul finale.] Era diventato un appuntamento fisso. Come quando da ragazzino aspettavo le sette per vedere Furia, o il giovedì sera Dallas, o - ancora più calzante - Sandokan, la tigre della Malesia. Eh sì, perché - e non me ne vogliano i responsabili di Minimum Fax che hanno programmato l'operazione o la stessa Jennifer Egan che ha scritto la storia - è proprio  questo il metro su cui va giudicata e valutata questa strana Scatola Nera che ci ha accompagnato per sei giorni (dal 26 al 31 ottobre) tutte le sere dalle 22 a mezzanotte in punto. E qui bisogna fare un passo indietro, spiegare e chiarire bene che non si sta parlando di uno sceneggiato televisivo, ma di un'opera letteraria. Scatola Nera è un racconto inedito di Jennifer Egan, l'autrice di uno dei libri più acclamati della stagione appena trascorsa, Il tempo è un bastardo, ed è stato diffuso via Twitter da Minimum Fax come campagna di marketing per il lancio del suo nuovo romanzo, Guardami. Twitter - per chi non lo sapesse - è un social network basato su ...

[Marco Berrettini in bilico tra passato e futuro in questa nuova puntata di Trattoria Rosellini.] Rosso. Il passaggio a livello è eterno. Un reperto anacronistico nel cuore del quartiere. I mezzi sotto i due metri riescono a passare dalla piccola galleria in fondo alla via, ma con il camion c'è solo da aspettare. A sinistra si apre un lungo sterrato che porta al campo nomadi, ma qui non c'è mai nessuno che chiede l'elemosina come succede, invece, a ogni altro semaforo in città. Dovevo prendere il pick-up, ma questa mattina mi hanno fatto perdere un sacco di tempo in Besetti, stavano scaricando un bilico e ho dovuto aspettare che finissero prima di caricare i miei due bancali, poi quel pirla di Ruggeri si è incastrato col muletto nel telone e ci manca poco che mi scardina le centine. Ho dovuto smontare tutta la struttura e poi rimontarla. Una sudata epica, oggi fa un caldo esagerato; se cominciamo così a metà marzo, andiamo male. Mario mi ha chiesto se potevo passare io a ritirare l'insegna della trattoria che è finalmente pronta. Ci son volute quasi tre settimane, ma mi ha detto che è tornata a splendere come mai prima, la ...

[Nella Trattoria Rosellini di Marco Berrettini le pause pranzo si susseguono uguali a sé stesse giorno dopo giorno. O quasi.] Appena imbocco la via noto qualcosa di strano. custodia samsung italia Raggiungo il parcheggio, Ernesto, Mario, Donato e altre cinque o sei persone stanno confabulando concitatamente davanti all'ingresso della trattoria. La saracinesca è abbassata e la vecchia insegna in metallo e legno, con un unico tassello ancora nel muro, ondeggia minacciosa. -Che è successo?- -Non hai sentito il terremoto?- No, io no, ma il terremoto a Milano non esiste, non c'è mai stato, non ci sarà mai, almeno così credo. Tanti però se ne sono accorti e, a quanto pare, anche l'insegna della trattoria. La Rosa ha transennato l'ingresso e fa passare tutti dal cortile, mentre entriamo arriva un furgoncino dei Vigili del Fuoco. Innalzano la scala e due uomini staccano definitivamente la vecchia scritta, Trattoria Rosellini, lasciando la facciata nuda. All'interno un gran mormorio di chi ha visto il lampadario ondeggiare, chi ha dato la colpa ai lavori della linea 5 della metropolitana, chi non se ne è proprio accorto, chi racconta aneddoti di sisma precedenti. La Rosa riempie i piatti di minestrone di verdura e costine ...

[Dalla penna di Marco Berrettini un nuovo episodio della Trattoria Rosellini, il luogo senza tempo in cui tutti vorremo passare le nostre pause pranzo.] Fegato, filoni, animelle, cervella, zucchine, melanzane e carciofi. cover iphone custodia Uova, farina, pangrattato. cover shop online Non mangio altro oggi, solo una mela alla fine, il fritto della Rosa me lo voglio gustare fino in fondo. Mi ricorda l'infanzia, quando macellavano le bestie al martedì e le interiora erano così fresche che te le incartavano ancora tiepide. Mia madre prendeva l'olio nuovo, riempiva la padella ed era tutto uno sfrigolio che si spandeva per casa profumando ogni cantuccio. Ora la Rosa usa la friggitrice, ma l'aroma riesce a trapassare le pareti d'acciaio e raggiungere gradevolmente la sala; io, nell'attesa, mi trattengo a fatica dal terminare una michetta croccante e bevo un sorso di rosso. Il tavolo degli amici è pieno, Mario e Donato stanno mangiando pasta in bianco, ci scambiamo battute su diete immaginarie, vecchiaia precoce e malattie inesistenti; fanno scarpetta nell'olio e grana. Si apre la porta e un vociare allegro si confonde con il brusio della trattoria. -Buongiorno ragazze, sedetevi, arrivo subito.- Pinuccio garrisce e soppesa quella mezza dozzina di ...

Quella che segue è la versione definitiva del saggetto "Dostoevskij e Il giocatore", che uscì in forma assai ridotta (la sola prima parte) nel luglio 2010 per la Biblioteca di Repubblica e che esce adesso invece in versione integrale sul numero di febbraio 2012 di Limes. A Barbara Alberti (lei sa perché) C’è stato un tempo – da giovane – in cui pensavo che il capolavoro assoluto di Dostoevskij fosse Il giocatore, mentre Delitto e castigo e I fratelli Karamàzov fossero due mattoni tra capo e collo. Ora è chiaro – ma m’era stato più o meno chiaro già allora – che il romanzo nell’Ottocento doveva rispondere anche a bisogni e funzioni che oggi non ha più. Mica c’era internet allora – né televisione e cinema – e la lettura doveva servire pure a far passare il tempo, almeno alle classi alte che erano le uniche a saper leggere e che erano anche le uniche, soprattutto, a non dover andare a lavorare. Ma quando è troppo è troppo, benedett’Iddio, e una sforbiciata di tre o quattrocento pagine – pensavo – non credevo gli avrebbe fatto troppo male. Ma ero un po’ sbrigativo da giovane e oggi ...

[Un nuovo capitolo per il viaggio di Stefano Cardinali tra musica ed esperienze degli anni '70 e non solo.] A mia madre Fausto non è mai piaciuto. - Certo che me lo ricordo: era il più brutto tra i tuoi amici. - Io mi ricordo che con le ragazze aveva un discreto successo - provo a difenderlo. - Era anche un gran maleducato: non alzava mai la tavoletta del water - mi dice mentre mi restituisce la foto che ci ritrae insieme. - E dopo non si lavava nemmeno le mani! - aggiunge per rafforzare la sua posizione. Ho capito, oggi non è aria. Non ho mai fatto caso alle cattive abitudini di Fausto in bagno anzi è probabile che a quei tempi mi comportassi anche io così. Adesso vattelo a ricordare! Di lui mi aveva colpito la curiosità per ogni argomento, molla che lo spingeva ad approfondire tutto, tanto da arricchirlo di conoscenze che amava poi condividere con gli amici. E l’ho sempre ritenuto un esempio per la lealtà con cui gestiva ogni rapporto. Ci conoscemmo in palestra alla ...