Ero lì sdraiato, sentivo l’odore dell’erba, della terra bagnata, da lontano i singhiozzi di un bambino, ma no…non ho figli, delle urla indistinte, un uomo, non so, il calore del sole scottare sulla schiena come a ferragosto, ma eravamo solo ad aprile e non riuscivo a muovere neanche un dito. Neanche a parlare. Solo il cervello sembrava essere ancora collegato, a cosa non si sa.

Porca paletta! Ma cosa mi è successo? Sono passati mesi, almeno così mi hanno detto e ancora non riesco a ricordare nulla. Queste belle infermiere, appena uscite dalla scuola continuano a prendersi cura di me, ancora incelofanato qua sotto, ma a parte dei bei sorrisi non sanno dirmi nulla. Possibile che oltre al corpo abbia perso anche la memoria, così, con un colpo di spugna? Mi hanno detto di essere arrivato qua in ambulanza il giorno di pasquetta, di avermi trovato disteso, senza sensi, su un prato, alle porte della città. Ma io detesto la campagna e non ho mai fatto un picnic in vita mia. Che cazzo ci facevo là in mezzo? Sono solo, un single in piena regola, con tante donne, questo me lo ricordo bene, ah se me le ricordo! Tutte da scopare e basta, poi appena si attaccavano un po’ e cominciavano ad avere delle pretese, a mandare messaggi del tipo “già mi manchi” arrivava il momento di sparire. No, le donne sono accessori utili solo quando servono, per il resto delle gran rompicoglioni. I ragazzini invece sono scherzi della natura. Si dovrebbe nascere già adulti, per risparmiare sofferenze a se stessi e a genitori collegati. La famiglia in vacanza è quanto trovo di più intollerabile, improponibile, inaccettabile, con quei bambini che urlano tutto il giorno, ai quali bisogna trovare sempre qualcosa da fare e la moglie che non gliene va mai bene una. È l’insieme perfetto della decadenza umana, la morte dell’individuo, della creatività, della libertà intellettuale, del sano bisogno di fare i cazzi propri. Odio anche gli animali ma ancor di più gli animalisti, un branco di repressi che vedono nell’animale l’unica loro ragione di vita, un modo per dimenticare se stessi e i propri problemi. Troppo comodo! Pensassero alle miserie umane piuttosto, che lì ce ne sarebbe da lavorare! Amici? Ho un solo amico, Saverio, ma sta peggio di tutti quanti, donne, bambini, cani e gatti e ci metterei pure i cuccioli di foca, i condannati a morte e i malati terminali. Un caso patologico di acchiappa-sfiga, ancora non so come riesca a sopravvivere, pure con il sorriso sulle labbra! Almeno lui non giudica, mi accetta per quello che sono, uno stronzo di prima categoria. Ma ho il potere di sublimare, altrimenti come potrei lavorare come impiegato statale. Comunque continuo a non capire …

- Permesso? Posso?

- Chi sei?

- Sono io Saverio…

- Entra, stavo proprio pensando a te!

- Ciao Lucio come va? Finalmente ti sei svegliato …

- Veramente già mi sono rotto i coglioni di stare qua dentro! Soprattutto senza capire perché ci sono finito!

- Ma come non lo sai?

- No, non ricordo un cazzo….Ma perché tu sì?

- Certo, ero con te quel pomeriggio! Sono già due mesi che sei ricoverato.

- Ma per cosa…

- Eravamo andati a fare la solita gita fuori porta di pasquetta e ti sentivi molto depresso.

- In campagna. Io?

- Tu adori la campagna! Ci vivi pure! C’erano anche i tuoi due figli…

- Figli? Ho figli?

- Certo due adorabili maschi e anche tre cani e un gatto! Ma davvero non ricordi? Una brutta scena…

- Cosa ho fatto?

- Ti sei sparato al cuore…

- Perché ero depresso? No… adesso ricordo… mia moglie mi ha lasciato.