Il Golgota - Edoardo Micati
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Postato da: zaphod
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Pasqua 2009. Don Placido, ex cappellano carcerario, da poco parroco di Scarfagnano, stava allestendo la via crucis sino alla selva di Scarfa, il Golgota paesano. La scelta del luogo, meta delle gite di pasquetta, fu malvista dalla gente del paese, tanto più quando le sorelle De Giorgi, assidue della parrocchia, rivelarono al barbiere Fernando, noto megafono dei fatti paesani, che il prete voleva servirsi d’Oronza Scarcella, un donnone, detta la Carnera, per raffigurare la Madonna, di Giacomo Pennetta, uno che era stato in carcere per pedofilia, la parte di Gesù Cristo, di Donato Cannoletta, di Toti De Cillis, dei balordi, per i due ladroni.
- Pronto carabinieri, dite: Sono Giannino Capozza, vuol passarmi il maresciallo Savino?
- Ciao, Giannino, dimmi.
- Sono sulla Serra, nel Golgota di Don Placido, vieni, c’e un morto.
Giannino Capozza, detto D’Artagnan per i lunghi capelli, era lì a attenderli.
Il maresciallo Savino s’accorse subito del bambino – E’ Marcello, il figlio di Pennetta.?
- Si, è proprio lui, e quello steso lì è il padre. Ribatté Giannino.
- Scannellato.
- Comandi.
- Conduci il piccolo nella nostra auto.
Il cadavere era steso faccia in giù, jeans e gilet blu imbottito.
Si chinò: -Ha una grossa ecchimosi sul cranio, non è rigido, diciamo che è ancora caldo, ucciso da poco. Giannino, il bambino, che sa?
- Credo non si sarà accorto di nulla, forse giocava rivolto verso la palizzata.
- O conosceva chi l’ha fatto fuori. - Precisò Savino, che continuò: Eppure si dice che Pennetta non fosse il padre, a conti fatti era da due anni in galera, quindi ….
- Se non lo era, conoscendo le sue manie, forse voleva approfittarsene. Il luogo qui è appartato, se non ci vieni per funghi, e non è stagione …
- Giannino, piano con le facili congetture. Ti saluto, torno in caserma col bimbo, avverto il gip e il dottore, tu Carannante aspettali.
Appena entrato:- Maresciallo, avete trovato il bambino, qui c’è la madre. - Lo avvertì il brigadiere Nardin.
- Vado, ma tieni con te il piccolo, lo vedrà dopo.
- Signora, che è successo? Il brigadiere mi diceva …
- Mio figlio è scomparso.
- L’avevate lasciato solo in casa?
- No, con lui c’era Giacomo.
- Di che vi preoccupate, sta col padre, no?
- Proprio perché sta con lui …
- Non mi direte che temete che … suvvia, sono anni … e poi col figlio …
- Non è suo figlio!
- E di chi allora?
- Questo non ve lo dirò mai!
- In tal caso non potrò attivare alcuna ricerca!
- Vi prego, ne approfitterà, lo ucciderà!
Di sorpresa la porta si spalancò: Entrò Don Placido.
- Maresciallo, ho cercato di fermarlo ma …
- Reverendo, che succede, perché tanta furia?
- Ho ucciso Pennetta, voglio confessare.
- Placido, non lo fare, no.
- Ho già detto ogni cosa al vescovo. Tutto inizia il momento in cui, allora ero cappellano del carcere dove era rinchiuso Giacomo, vidi Giuliana. Per noi fu subito amore e dalla relazione nacque Marcello. A pochi giorni dall’uscita del marito, chiesi di diventare parroco di questo paese per star loro vicino, per controllarlo. Intanto ero stato avvertito che aveva saputo di noi, che voleva farcela pagare, colpendo l’anello più debole, Marcello. Stamani, vedendo che si dirigeva sulla Serra, e non dalla nonna, lo seguii. Litigammo e nella foga lo colpii con un pesante asse di legno, proprio mentre arrivava un’auto. Era Giannino, così fuggii prima che mi vedesse. Questo è tutto.
- Vostro figlio è qui. E’ finita, ma per lei Don Placido inizia un’altra via crucis, cercheranno di metterla in croce, avrà il suo Golgota.