Bellissima - Francesca Lulleri
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Postato da: zaphod
- Foto Terapia - # 3
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Sud del mondo, in un imprecisato paese.
“Aprite la porta madre…sono io, Laem…vostra figlia”
Silenzio. Ancora una volta… come da mesi ormai. La ragazza si accarezza il pancione sorridendo…poi guarda il cielo preoccupata.
” Vi prego…fuori inizia a piovere…”
Da dentro la povera casa finalmente si sente un rumore, e la porta, da mesi chiusa, finalmente si apre.
All’uscio si affaccia una donnina gracile, piccola di statura, con lo sguardo severo.
” Perché sei tornata? Ci getti tutti nella vergogna! Piove da quando ti è cresciuto il ventre. E’ colpa tua.”
” Ma che dite madre, credete ancora a quelle stupidaggini? Io ho amato quel ragazzo, lo sapete anche voi, come amo la creatura che ho in grembo…tornerà, me lo ha promesso…”
“A si? E dov’è? Se ti avesse amato veramente sarebbe ancora qui, con te, ad impedire che tu sia presa in giro da tutto il villaggio…e a proteggere il tuo grembo da cattiverie e malelingue…”
Laem non rispose.
Il suo pensiero andò al suo amato, ritornato nel suo paese d’origine.
“Lui è un eroe mamma, ci protegge… e tornerà…”
Laem strinse forte i pugni.
La vecchina si spostò per farla passare. Laem entrò si guardò intorno.
” Dove sono gli altri?”
“Sono andati via, non sopportano più la tua vista. Sono da tuo fratello Ibram.”
” Ma tu sei rimasta…”
“Sono tua madre, qualunque cosa farai, anche la più vergognosa, io ti starò sempre vicino. Ricordalo. Se tu lo ami, Laem, ti permetterò di attenderlo qua.”
“Grazie mamma. Lui me lo ha promesso.”
La vecchina la guardò dubbiosa.
“Se non tornerà dovrai andare alla Casa Nera, altrimenti sarai disonorata per tutta la tua vita e rinnegata e umiliata dagli altri. Hai spiegato tutto questo a quell’uomo?”
“Si, e io gli credo… e se anche non dovesse tornare terrò suo figlio, anche a costo della vita. Non sopporto la vostra ottusità. Addio madre.”
“Ma che fai? Non vedi che fuori piove? Farà male al bambino e a te…”
“Il bambino è forte. E anche io. Non bisogna mai arrendersi nella vita…me lo ha insegnato lui.”
Laem uscì fuori mentre la tempesta infuriava coprendo il suo grembo con una piccola copertina ormai fradicia. Corse a ripararsi dentro una grotta nelle vicinanze del villaggio e rimase lì, per giorni e giorni. Ormai stremata si abbandonò a terra lasciandosi morire ma poi si risollevò pensando al suo bambino. Non dubitò mai del suo amato e lo aspettò con amore ogni secondo che passava. Intanto fuori continuava a piovere da giorni.
Fece nascere il suo bambino da sola, nella grotta, e stremata si accasciò a suolo.
“Laem! Laem, mio dio…venite, è qui!”
Laem aprì leggermente gli occhi. La vista era annebbiata, li richiuse subito, poi perse i sensi.
Alcuni giorni più tardi.
Quando Laem aprì gli occhi non capì in che posto si ritrovava. non eccessivamente. Si alzò ma ebbe dei capogiri. Guardò fuori dalla finestra. Fra le nuvole candide si stagliava uno spendido arcobaleno.
“Siediti amore, è ancora presto per alzarti. Ecco nostra figlia.”
Le disse Semael porgendole una bellissima bambina.
” L’ho chiamata Isdreer, che nella lingua più antica del mio popolo vuol dire Bellissima…come te.”
“Semael…sei venuto…”
“Si, perché senza di te non valeva la pena di esistere. Ti amo Laem, e ti amerò per l’eternità”
“E’ meraviglioso”
“Laem, amore, mi vuoi sposare?”
Laem pianse dalla gioia.
“Si, Semael, è l’unica cosa per cui sono stata così coraggiosa…per essere degna di te.”
Semael sorrise. Abbracciò Isdreer e Laem e chiuse gli occhi. Gli scese una lacrima, perché era lui che non si sentiva degno di lei. Sorrise.