Idee nuove - Bruno di Marco
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Postato da: zaphod
- (r)esistenza 2009 - le storie
- Non è mai troppo tardi - Cesare52 e El luchador maximo
- L’ode - Stefano Cardinali
- Il bottone rosso - Stefano Carbini
- Unica certezza, l’illusione di sapere - Mario Bucci
- Morire, tutti, un giorno per volta - Stefano Tevini
- Il Secco - Elena Gottardello
- Cielo di carta - Giuliana Botturi
- TrentaNove - Fabio Mundadori
- La donna cannone - Daniela Rindi
- Padre, Figlio e Spirito Santo - Graziano Delorda
- Amaro - Federica De Angelis
- Mario - Maria Chiara Biondi
- Con il gel nei capelli - Patrizia Marchesini
- Pontinia: 19 dicembre 1935 - Antonio Rossi
- Salvatelo - Graziano Lanzidei
- Storia per avvocature - Renzo Brollo
- Idee nuove - Bruno di Marco
- Fermata d’autobus - Gloria Virginia Togni
- La fitta - Sergio Sciaudone
- Cooo… me? - Luca Saraceno
- Una resistenza tutta mia - Fabio Brinchi Giusti
- Un battito d’ali - Massimiliano Lanzidei
- Quattro mesi - Mario Orlandi
Concittadini,
ci sono momenti nella vita di una nazione in cui, avendo accertato quale sia la distanza dei partiti di entrambi gli schieramenti dalla vita quotidiana e dalla gente comune, i “rappresentanti della vita civile” devono farsi avanti e proporre idee e soluzioni nuove per uscire dalla crisi che stiamo attraversando.
Una crisi che, prima di essere una crisi economica, è una crisi di valori e di idee e a cui solo alcuni coraggiosi – organizzandosi, per presentarsi alle elezioni amministrative, in Comitati Unitari Lotta Organizzata, C.U.L.O. - hanno saputo dare una prima risposta. Questi primi coraggiosi - che si sono messi in gioco in prima persona mettendoci la loro faccia, poiché sentivano di avere una vera faccia da C.U.L.O. - hanno aperto la strada.
Ma adesso abbiamo bisogno di fare un passo ulteriore e coordinare la nostra azione: per questa abbiamo sentito l’esigenza di fondare la Gente Normale Organizzata Contro Crisi e Affini, G.N.O.C.C.A., per presentarci alle prossime elezioni politiche.
E’ nostra intenzione quindi proporre quelli che sono i tre principali punti del programma politico della G.N.O.C.C.A. che mirano a incidere profondamente nella struttura della nostra società e così mutare in meglio il nostro stile di vita. Siamo convinti che le riforme da noi proposte, che hanno il pregio di poter essere applicate immediatamente senza bisogni di costosi interventi strutturali che rischiano di impantanarsi alla prima difficoltà, saranno il volano di una nuova ripresa economica.
La prima proposta è la riforma dell’istituzione fondamentale della nostra società, quella che impernia ogni nostra attività quotidiana e intorno alla quale ruotano la maggior parte delle nostre decisioni: il matrimonio.
E la riforma che noi della G.N.O.C.C.A. intendiamo proporre è, sfido chiunque a dimostrare il contrario, altamente innovativa: il matrimonio a tempo determinato.
Sappiamo tutti che l’amore è il centro della nostra vita, è il fuoco sacro che lo anima.
Ma quando l’essere umano si trova incastrato tra meccanismi che sembrano serrati su di lui per un tempo indefinito l’istinto di sopravvivenza spesso prevale a discapito del sentimento verso l’altro.
La risposta è eliminare il matrimonio?
No, la risposta per noi della G.N.O.C.C.A. è trasformarlo in matrimonio a tempo determinato, un matrimonio con data di scadenza: dopo tre anni si torna liberi come prima.
E’ facile vederne i vantaggi: se il sentimento è ancora forte come all’inizio, si celebra di nuovo il matrimonio. Un nuovo inizio con cui rinverdire i fasti dell’unione con una nuova celebrazione, una cerimonia ufficiale che diventa l’occasione per una festa con invitati in abito elegante, nuovi regali, che magari un televisore nuovo fa comodo, e nuovo viaggio di nozze
Il sentimento si rinforza e l’economia gira. Pensate agli affari incrementati per ristoranti, agenzie di viaggio, negozi di abbigliamento ecc.
Se viceversa il sentimento fosse sfiorito nessun dramma: tutti e due liberi; niente problemi di pratiche di separazione e di divorzio. Tutto liscio. Basta attendere la data di scadenza, tanti saluti, e si torna tranquillamente sulla piazza.
La seconda riforma nel programma della G.N.O.C.C.A. riguarda il traffico cittadino: obbligo di uso di mezzi di locomozione a trazione umana nel perimetro urbano; praticamente in città solo biciclette, monopattini, risciò;
oltre all’ovvie conseguenze positive:
meno traffico e meno problemi di parcheggio, invece delle ingombranti auto, snelle biciclette con pericoli di ingorgo ridotto a zero, a meno di gigantesca ammucchiata in curva;
meno inquinamento atmosferico e acustico che le biciclette non emettono gas di scarico e, invece del rumore dei motori il leggero sferrare delle catene nei carter, invece dei clacson assordanti gli scampanellii felici dai manubri.
meno vita sedentaria, e conseguente miglioramento della salute dei cittadini - meno ricadute sul sistema sanitario - muscoli più tonici, fisici più asciutti, miglioramento dell’aspetto e quindi successo personale con l’altro sesso.
la ricaduta sulla vivibilità delle città sarebbe notevole anche perché avremmo:
meno danni in caso di incidente, un tamponamento può produrre al massimo un fanalino rotto, un investimento una storta ad un piede.
meno delinquenza , meno rapine in banca - “aspettami qui fuori col motore acceso” “capo, siamo in tandem” “beh, aspettami con il piede sul pedale” – meno scippi - ”vai con la vecchia” ”ma capo, siamo in salita!” – e quindi aumento della sicurezza.
meno problemi di patente con autovelox, palloncino ecc. , a cena si potrà bere quanto si vuole, mica ti possono ritirare la patente se guidi brillo la bici;
meno problemi di guida in stato alterato anche per i giovani che amano andare a ballare: niente psicofarmaci, al massimo anfetamine per provare il brivido della velocità e le stragi del sabato sera sarebbero del tipo ” nella serata di ieri all’uscita delle discoteche si lamentano due ginocchia sbucciate, e tre lividi sugli avambracci “.
E poi niente auto blu, al massimo tandem.
E sopratutto pensate alla faccia che faranno i cinesi quando ci vedranno andare in giro tutti in bicicletta.
Il terzo punto del programma politico della G.N.O.C.C.A., mi sia consentito, un vero colpo di genio, è la mutualizzazione della prostituzione.
Quante persone esercitano quello che, con un abusato eufemismo, viene definito “il mestiere più antico del mondo” e da quanto tempo? Queste persone hanno sviluppato ormai un’esperienza professionale notevole per non parlare di quelle che hanno un vero e proprio talento naturale. Perché sprecare queste risorse? Perché sciupare quello del trattamento sessuale, come vero e proprio aiuto alla cura contro lo stress, attraverso liberi professionisti con tanto di Partita Iva e registrati in uno specifico albo professionale?
“Dottore sono stressato!”
“Le prescrivo due fellatio al giorno dopo i pasti”.
“Dove devo farmele praticare?”
“Dove vuole ricordi che se la prestatrice d’opera è convenzionata Asl paga solo il ticket. Le consiglio la signorina che esercita all’angolo e da me personalmente verificata”.
“Grazie dottore, comincio subito la cura, stasera stessa”.
“Altrimenti si faccia rilasciare la ricevuta fiscale, che la prestazione è detraibile dalle tasse”.
Quanti problemi risolti!
Regolarizzazione della prostituzione con controllo sanitario e quindi meno rischi di diffusione di malattie sessuali, maggior introiti per lo stato grazie all’attività regolarizzata con versamento dell’Imposta sulle attività professionali, aumento dei posti di lavoro, lotta all’abuso dei medicinali, ricaduta benefica rapporti matrimoniali:
“Stronzo mi hai tradito!”
“Ma cara vedi? Ho la ricetta del medico.”
“Oh sì, hai ragione, scusami caro. Vado a prepararti la cena.”
Idee nuove, soluzioni nuove per una nuova società più giusta e più equilibrata. Solo così il nostro paese potrà garantirsi il ruolo che gli compete nel mondo e potrà garantire ai cittadini di vivere una società giusta e sana.
Votate per la G.N.O.C.C.A.