L’eccezione - Maria Borgna
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Postato da: zaphod
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Sui calci in culo ci si va in due: uno davanti e l’altro dietro.
Chi sta dietro (propriamente quello che da il calcio in culo) afferra chi sta davanti con le braccia, punta i piedi alla fine dello schienale del seggiolino e aspetta che la forza centrifuga sia al massimo per dare la spinta. Chi sta davanti si allunga e prende il fiocco. E il giro gratis lo vince chi prende il fiocco.
Quando sei quello che spinge non hai tempo per guardare come girano le cose, le vedi passare confusamente su chi va spinto; la fenomenologia del calcio in culo rende paradossalmente più auspicabile riceverlo che darlo.
Da dodici anni Anna sta sempre seduta dietro a spingere Andrea. E lui sì che ne prende di fiocchi e di giri gratis!
Il fiocco più bello di Andrea è stato la pubblicazione del suo libro. Anche in quel caso Anna aveva spinto per lui, zitta, esperta, rispettosa dei tempi di Andrea, sguardo fisso su lui che stava davanti.
“Annarè tesò vedrai ‘sto libro lo dedico a te!”
“Lo so che quel poco che sto qui a casa passo il tempo davanti a sto coso ma ce credo tanto”
“Tesò che me dai un’occhiata alle virgole..”
E Anna diceva la sua… Anna spingeva. Spingeva col lavoro, spingeva col ragazzino, spingeva co’ lo stipendio suo.
Il fiocco-libro Andrea lo portò a casa verso Marzo… era uno scatolone pieno di fiocchi-libri. Mentre se ne entrava dentro casa Anna lo aiuta e gli chiede “cos’è?”
“Tiè è il libro mio!”
E poi, proprio mentre Anna lo apriva alla ricerca della dedica, lui se ne esce “la dedica non c’è e manco t’ho messo nei ringraziementi, così t’impari a rompe le palle mentre scrivo!”.
A Maggio arrivano i calci in culo per la festa del paese. Era una delle ultime volte che li montavano in alto su al paese vecchio.. sul monte Soratte in una posizione suggestiva e panoramica, mezzo giro si faceva quasi nel vuoto.
Arrivata alla spinta Anna forza con tutta l’incazzatura e l’odio del mondo, ma viene bene lo stesso; Andrea sale più in alto di tutti, aggancia il fiocco e mentre il giro prosegue ancora un po’ veloce per poi rallentare, il seggiolino gli si stacca in prossimità del vuoto. Cade giù dal monte col braccio alzato, il fiocco in mano e la valle del Treja sotto di lui.
Anna ha tutto il tempo di vederlo precipitare al contrario sulle cose, soddisfatta e colpevole.
Lo trovarono buttato faccia in sotto e braccio teso su una frasca, come un supereroe col seggiolino ancora attaccato al culo e rimase ingessato così per mesi.
Il fiocco sta incorniciato a casa loro appeso di fianco alla libreria con scritto sotto L’ECCEZIONE.
È l’unica cosa che Anna spolvera volentieri tutte le mattine.